L’Indicatore della situazione economica equivalente, comunemente conosciuto con il suo acronimo ISEE, è un indicatore che attribuisce un valore convenzionale alla situazione economica e reddituale del cittadino e del suo nucleo familiare di riferimento. Esso viene utilizzato per il riconoscimento del diritto a godere di prestazioni sociali e assistenziali sia in ambito nazionale che a livello territoriale. Gli esempi in tal senso sono ampi ed eterogenei tra loro, essendovi ricomprese sia prestazioni che rientrano nella spesa sociale sia prestazioni la cui fornitura o tariffazione è differenziata sulla base delle condizioni economiche dei richiedenti: dalle tariffe agevolate per servizi e tributi locali alle integrazioni al reddito al sostegno delle famiglie (assegni nucleo familiare, assegno di maternità); dai servizi a sostegno dell’infanzia e all’istruzione (trasporto scolastico, rette asili nido) alle agevolazioni per il diritto allo studio universitario (borse di studio, alloggi, tasse universitarie); dalle agevolazioni per i servizi di pubblica utilità (bonus energia, bonus gas, riduzione canone Telecom) alla rateizzazione dei contributi richiesti tramite cartella esattoriale, ticket sanitari ecc.

L’ISEE non rappresenta uno strumento fiscale, ma un documento economico per la determinazione di un criterio equo di accesso alle prestazioni sociali agevolate.

L’ISEE non ha lo scopo di certificare né la povertà né la ricchezza di un soggetto, ma deve rappresentare un’opportunità di crescita per l’intera collettività in quanto permette di “mirare” e orientare quegli aiuti e sostegni, che pur rappresentando delle situazioni di costo, costituiscono degli investimenti sociali ed economici per la nostra società (es. la borsa di studio a favore dello studente meritevole ma privo delle capacità economiche, l’assistenza domiciliare in favore dell’anziano, etc.).